Un 8 marzo per l’applicazione della 194

aborto clandestino

Contro la multa alle donne “clandestine”

Cresce la protesta delle donne sull’iniziativa del governo, che ha depenalizzato l’aborto clandestino, imponendo una multa salatissima (diecimila euro) alle donne che dovessero ricorrervi.

Non si tratta soltanto di protestare contro un balzello che corrisponde a cinque volte uno stipendio medio – quanto di sottolineare l’iniquità della misura.

La legge 194 sull’interruzione di gravidanza, infatti, è insidiata in tutt’Italia dagli obiettori di coscienza, il cui numero cresce, perché chi si mette a disposizione della legge, nei reparti di ginecologia degli ospedali, subisce turni massacranti e viene quasi sempre escluso dalle altre attività e non fa carriera.

Ci sono poi minacce di chiusura di interi reparti, come quello del San Paolo a Napoli (vedi le iniziative delle donne dell’assemblea per la restituzione: https://www.facebook.com/LAssemblea-delle-Donne-di-Napoli-perlarestituzione-644189069041095/).

È evidente che la mancata o carente applicazione della legge spinge sempre più donne a ricorrere alle pratiche clandestine – anche per ragioni di tempo: con un’interruzione di gravidanza non si è libere di aspettare le lunghe prenotazioni di un ospedale sovraffollato di interventi. In questo circolo vizioso, l’iniziativa del governo rischia di consegnare molte donne – specie le immigrate, che costituiscono ad oggi una parte notevole delle richieste di intervento con la 194 – a pratiche “casalinghe” o a ricorrere a prodotti chimici disponibili su internet, alzando enormemente il rischio  di conseguenze sgradevoli, fino alla morte.

La Casa delle Donne di Torino ha lanciato un appello per fare della giornata dell’8 marzo un’occasione di protesta (www.casadelledonnetorino.it); il coordinamento dei Centri Antiviolenza ha scritto direttamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi perché ritiri il provvedimento (Di.Re, donne in rete contro la violenza: http://www.direcontrolaviolenza.it/).

TerreMutate preparerà a breve un’iniziativa, aiutateci ad organizzarla: scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., anche in forma anonima (o su codesto sito, o sulla nostra pagina FB), le esperienze con la 194 in Abruzzo, vostre o di donne che conoscete. 

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Associazione Donne TerreMutate – via Angelo Colagrande, 2A - 2B, 67100 L'Aquila laquiladonne@gmail.com laquiladonne@pec.it   
 
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