UNA CASA DELLE DONNE A L'AQUILA PERCHÉ
perché la casa non è solo un luogo dove abitare e incontrarsi, ma è per se stessa un “vivente”
perché facendo "casa" agiamo sul nostro territorio e proponiamo la nostra visione di genere - autonoma e autogestita
perchè la Casa a L'Aquila sarà il luogo dove possono incontrarsi le donne TerreMutate d’Italia
per accogliere e condividere pratiche e modalità delle associazioni che promuovono il progetto della Casa delle donne (Biblioteca delle donne-Centro Antiviolenza-Donne in Nero-Leggendaria-Circolo Arci Querencia-Artisti Aquilani-Coordinamento donne SPI-CGIL-Rete delle donne CGIL) insieme a tutte coloro che vorranno abitarla.
LA STORIA DELL’ASSOCIAZIONE DONNE TERREMUTATE
Dopo il terremoto che ha devastato beni e persone e che ha reso impossibile la realizzazione di spazi di relazione e di accoglienza, realtà come il Centro antiviolenza, operante a L’Aquila dal 2007, e la Biblioteca delle donne, nata sempre a L’Aquila circa trent’anni fa, hanno visto rafforzato il proprio ruolo. Numerose altre donne e realtà associative in cui le donne hanno avuto un ruolo predominante si sono fatte carico della tessitura delle relazioni e del tessuto urbano restante. Per tali evidenti motivi si è manifestato il bisogno, più che mai, a L’Aquila, di una Casa delle Donne quale luogo di accoglienza e di incontro, per ritessere le relazioni e diventare un punto di riferimento della vita associativa, luogo di cultura, di ricerca, di servizio, aperto alle donne di ogni provenienza, appartenenza religiosa, politica e collocazione sociale.
Così nell'ottobre del 2010 per iniziativa della Biblioteca delle Donne e Centro Antiviolenza dell’Aquila, Donne in Nero e la rivista Leggendaria, con l'adesione delle donne del circolo Arci Querencia, del Comitato Familiari Vittime della Casa dello Studente, dell'Associazione Genitori si diventa, degli Artisti Aquilani, delle donne dello SPI CGIL e della Rete delle donne CGIL, si è costituito il Comitato Donne Terre Mutate che il 2 maggio 2013 è diventato Associazione Donne TerreMutate.
L'Associazione nasce proprio come strumento di gestione della Casa delle Donne, con lo scopo di aggregare “singole, gruppi e associazioni femminili e femministe della città”, aperta a contributi di donne da tutt'Italia.
L’Associazione ha sviluppato e sviluppa tutte le iniziative necessarie a promuovere il progetto della Casa delle Donne; e a intensificare le relazioni con le donne aquilane e di tutt’Italia, che sono invitate ad iscriversi all’Associazione: per aggregare singole donne, associazioni femminili e femministe.
La gestione di una Casa delle donne richiede un grande impegno e una eccezionale mobilitazione di risorse umane ed economiche, per questo motivo il Comitato ha organizzato a L’Aquila, il 7 e 8 maggio 2011, l’evento nazionale BEN VENGANO LE DONNE A MAGGIO. MANI-FESTIAMO. SIAMO TUTTE AQUILANE al fine di creare una rete nazionale di donne singole e associate a sostegno delle aquilane nella realizzazione, nel centro storico della città, di una Casa delle Donne.
Dall’indomani del 7 e 8 maggio 2011 è partita la staffetta che ci ha portato in tante città d’Italia a illustrare il nostro progetto, su invito delle donne che hanno risposto, già nel 2011, al nostro appello. Tanti gli incontri organizzati con le Donne TerreMutate per condividere “il sogno della Casa” e far conoscere la realtà aquilana: Bologna, Amelia (Terni), Gemona e Udine, Volterra, Martignano (Trento), Carsoli (L’Aquila), Genova, Arcidosso (Grosseto), Livorno, Milano, Ravenna, Verona, Vicenza,Torino, Pesaro, ancora Bologna, Senigallia, Macerata, Bolzano e Merano, Padova, Città Sant’Angelo (Pescara), Mirandola (Modena), Siena, Modena, Fano (Pesaro e Urbino), ancora Ravenna, ancora Senigallia, Firenze, ancora Livorno, Pescara, Napoli. Il marzo 2013 una delegazione di TerreMutate ha partecipato all’inaugurazione della Casa delle Donne di Ravenna, a sottolineare la relazione forte fra le due esperienze.
Nel 2012 Il comitato ha ingaggiato una vera e propria battaglia per sventare le scellerate disposizioni contenure nell'Ordinanza dell Presidenza del Consiglio dei Ministri (n.3978 dell'8 novembre 2011) che comportava, all'art.10 commi 1 e 2, una gravissima violazione dei diritti di tutela delle donne rispetto alla violenza di genere e del diritto di accedere a percorsi di uscita dalla stessa. Una violazione gravissima ed evidente di questo complesso di diritti, posti in pericolo da chi riteneva di affidare alle Diocesi (comma 1) i delicati percorsi di accoglienza delle donne, che possono essere avviati solo con altre donne.. Al comma 2 dello stesso articolo si stabiliva la creazione di un “centro poliedrico per le donne” senza alcuna specificazione rispetto ai soggetti che vi avrebbero operato e con evidente forzatura nell'uso dello strumento “ordinanza”, per legittimare un intervento, la cui azione ricadrebbe fuori dai Comuni interessati dal sisma, che sono sottoposti ancora al “potere di ordinanza” di cui il Commissario è espressione territoriale. In sintesi tre milioni di euro destinati alle donne dell'Aqula venivano spalmati su tutta la regione e gestiti per il cinquanta per cento dalle Diocesi e per il cinquanta per cento dalla Consigliera regionale di Parità che, come figura istituzionale, non ha alcuna competenza in merito.
Al riguardo lanciammo un appello, sottoscritto in tutta Italia da molte donne e associazioni, indirizzato al Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, Commissario per la ricostruzione. Appello, conferenze stampa, interrogazioni parlamentari, emendamenti alla Legge di stabilità 2014, e la nostra indiscutible tenacia hanno riportato all'Aquila i fondi destinati al recupero dello stabile designato quale sede della Casa delle Donne che comprende anche la sede dello sportello del Centro antiviolenza.
Gli anni che vanno dal 2013 al 2015 sono stati dedicati a mantenere e coltivare la nostra preziosa rete di sostegno con altri due incontri nazionali, a rafforzare i legami con le associazioni del territorio, a stabilire rapporti con Comune e Provincia, a lavorare per ottenere una sede provvisoria in attesa delle lunghissime procedure della ricostruzione pibblica.
A novembre 2015 abbiamo inaugurato la sede provvisoria assegnata in comodato d'uso gratuito dal Comune dell'Aquila e la storia va avanti lavorando con le donne e per le donne in territorio difficile e amato aspettando ma anche vigilando la ristrutturazione dello stabile in via Donatella Tellini.