Onore e gloria per le tante donne che ci hanno indicato la strada della Libertà
Abbiamo celebrato il 25 aprile con l’ANPI orgogliose della nostra la tessera onoraria. Lo abbiamo celebrato onorando soprattutto la memoria delle tante donne che hanno partecipato alla resistenza. Perché ci fu, come c’è sempre, uno specifico nostro: donne partigiane che si unirono ai gruppi armati, donne che fecero la loro resistenza senza armi nella così detta resistenza umanitaria.
Tantissimi furono i ruoli delle donne nella Resistenza: molte combatterono in montagna dimostrando abnegazione e coraggio, altre cospirarono, fiancheggiarono, fornirono supporto di ogni tipo rischiando spesso la vita. Delicato e di primaria importanza il ruolo svolto dalle staffette Partigiane. Loro “scortavano” brigate e comandi indirizzandole su strade sicure, esploravano, reperivano informazioni sul nemico, ricongiungevano le formazioni disperse dopo i rastrellamenti, trasportavano armi e munizioni.
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In tante decisero di non stare a guardare anche in Abruzzo. Secondo alcune stime le donne che hanno partecipato alla resistenza sono state settantamila, ma probabilmente sono molte di più.
Tuttavia il loro ricordo è entrato solo recentemente nella storia ufficiale della resistenza italiana. “Dopo la fine della guerra, direi a partire dal 1948, c’è stato una specie di silenzio generale sulla resistenza femminile”, afferma la storica Simona Lunadei, autrice di molti testi sull’argomento, “Questo perché si cercò di normalizzare il ruolo delle donne, che proprio durante la guerra avevano sperimentato un’emancipazione di fatto dai ruoli tradizionali”.